Nel 2003, 21 operai che per anni sono stati esposti all’amianto e ad altre polveri mentre lavoravano alla Nuovo Pignone di Massa, fanno causa all’industria e chiedono il riconoscimento non solo del danno biologico ma anche di quello morale (la paura di ammalarsi). Sul primo vengono emesse sentenze diverse, mentre quello morale, in secondo grado, non viene riconosciuto a nessuno.
Alcuni dei loro colleghi sono già morti colpiti da mesotelioma pleurico e da altre gravi malattie polmonari.
A Maggio 2019 la Cassazione stabilisce che i 21 lavoratori che avevano fatto causa all’industria per danni morali, e che hanno “perso”, dovranno risarcire le spese legali sostenute in questi 15 anni dalla multinazionale Baker Hughes Ge company, che controlla oggi la Nuovo Pignone, secondo quanto stabilito dalla Legge Orlando del 2014. Si parla di 90.000 euro addebitati agli operai, molti dei quali sono oggi in pensione, o ai loro eredi, con un possibile pignoramento dei beni.
Con la mediazione della Regione si apre una trattativa che si conclude con la proposta della multinazionale di devolvere una somma pari a circa il 20% dell’importo a favore di alcune associazioni benefiche scelte da lei! Accettano solo in 5. In 18 continuano a resistere e ad Agosto si vedono recapitare i precetti per il pagamento di 6.233 euro a testa entro 10 giorni.
La Federazione Cobas Sanità Università e Ricerca ha deciso di sostenere economicamente gli operai della Ex Nuovo Pignone che dopo aver lavorato per decenni a contatto con l’amianto, dopo aver visto morire i loro compagni, dopo che la giustizia gli ha sbattuto le porte in faccia, devono subire la beffa di una legge infame che condanna i lavoratori a risarcire il padrone. Una legge nata con il chiaro scopo di fare da deterrente ad ogni tentativo di denunciare.
Siamo a fianco di questi operai che hanno avuto il coraggio anche di rifiutare la transazione proposta dalla Baker & Hughes perché quelli al lavoro e alla salute sono due diritti inalienabili e indivisibili, ma soprattutto nessuno dei due è in vendita.
15/10/2019 Federazione Cobas Sanità Università e Ricerca