Chi lavora e lotta per la sanità pubblica, deve anche porre attenzione al problema dei rifiuti sanitari, prodotti per curare, ma potenzialmente fonte di nocività e malattia. Anche in questo caso, la soluzione non può passare solo attraverso pratiche corrette di produzione del rifiuto e differenziazione degli infetti da quelli riciclabili, che comunque sarebbe già tanto, e che comunque porterebbero anche un notevole risparmio per il sistema sanitario. Si tratta di affrontare il problema nella sua globalità, respingendo il “consumismo sanitario”, logica conseguenza di una salute ridotta a merce.
E’ evidente che il secondo e terzo pilastro di cui abbiamo scritto nel numero precedente del due di coppe, favoriscono le prestazioni inutili per chi è coperto da sanità integrativa o assicurazione. Non vi è dubbio che, col sistema attuale della contabilizzazione delle prestazioni sanitarie, i costi di gestione dei rifiuti (e non solo) della sanità inutile ricadranno sull’intero sistema sanitario e quindi su tutti ed in particolar modo sui lavoratori che lo finanziano con le tasse.