Venerdì 11 Giugno davanti ai cancelli della FEDEX- ZAMPIERI di Tavazzano non c’è stata una rissa, come qualche giornalista ancora si ostina a scrivere, ma una vera e propria aggressione armata ai lavoratori della Fedex-TNT che si oppongono ai licenziamenti.
Protestano davanti a quei cancelli perché non accettano di essere espulsi dalla fabbrica. Il loro padrone ha scelto di lasciare a casa i lavoratori sindacalizzati per poter governare a suo piacimento la riorganizzazione della logistica, con le sue regole e suoi profitti, con contratti da fame e senza diritti.
Una pratica che contraddistingue le scelte, in nome del profitto, di un padronato che dalla pandemia vuole uscire con le tasche più gonfie e con le mani più libere.
Ai lavoratori viene chiesto di rassegnarsi, di prendere atto delle ragioni di sostenibilità economica dei padroni, di piegarsi a forme di sfruttamento e di schiavitù sempre più evidenti.
Per quelli che non accettano nessuna pietà: dal licenziamento al bastone, strumento che i padroni di oggi come quelli di ieri non hanno mai dimenticato. E che quel bastone lo usino i crumiri, non cambia certo lo scenario di un’aggressione armata preordinata per stroncare chi si oppone. Con il placet dello stato in divisa che osserva e non interviene.
L’aggressione di venerdì è stata particolarmente violenta e lo testimonia il numero dei feriti, di cui uno grave. A questi lavoratori e ai compagni del Si.COBAS va la nostra solidarietà militante.
Non crediamo sia possibile assistere inermi all’intensificarsi di questi episodi che rendono sempre più evidente quale sia la direzione che, dopo la lunga carcerazione sociale imposta per contrastare la pandemia, governo e confindustria intendono percorrere per “risanare” il paese.
Dallo sblocco dei licenziamenti alle risorse del recovery plan elargite ai padroni, dal rinnovo di contratti di sfruttamento alle botte ai lavoratori che protestano.
Se per i padroni la crisi economica determinata dalla pandemia è diventata un’occasione per riorganizzare una produzione più agile e con meno controlli, per i lavoratori è diventato indispensabile uscire dalla paura e dall’abulia e partecipare uniti alla difesa del diritto a condizioni di lavoro dignitose e sicure.
CHI TOCCA UNO DI NOI TOCCA TUTTI I LAVORATORI
COBAS Sanità, Università e Ricerca