CAMBIARE E’ DIFFICILE, NON CAMBIARE E’ FATALE

Eccoci arrivati alla resa dei conti: gli incarichi delle Posizioni Organizzative sono scaduti (o meglio si sarebbero dovuti concludere se la Direzione non si fosse inventata una proroga). Tutti i lavoratori si aspettavano un gran cambiamento, ma cambiare è difficile e quindi i Direttori e i loro collaboratori hanno preferito prorogare tutte le Posizioni Organizzative di tre mesi, con la motivazione che il termine coincideva con il cuore dell’estate (31 agosto) e l’“evento imprevisto” li ha presi alla sprovvista (d’altronde erano solo tre anni che sapevano che sarebbero scadute!!!!).
Come Cobas ci siamo sempre dichiarati contrari alle Posizioni Organizzative, e, anche se non ci piace molto dire “ve l’avevamo detto”, queste si sono rivelate, per la maggior parte, oggettivamente disastrose. Infatti, oltre a non migliorare l’organizzazione e la gestione del personale (il contratto prevede: “che siano caratterizzate da un elevato grado di esperienza e autonomia gestionale ed organizzativa e che svolgano attività con contenuti di alta professionalità e specializzazione”), sono state caratterizzate, in molte occasioni, da atteggiamenti di arroganza, supremazia e autorità ingiustificata nei confronti del personale. Tanto da alimentare un clima di scontento, di delusione e di ribellione all’interno dell’Azienda.
Per non parlare degli obiettivi attribuiti alle Posizioni Organizzative. Il CCNL prevede che il risultato delle attività svolte dai dipendenti cui siano stati attribuiti tali incarichi sia soggetto a specifica e periodica valutazione. E’ stata fatta? C’è stata una verifica in questa direzione? Se sì, hanno dato tutte esito positivo? Beh allora complimenti!!! C’è da pensare che forse gli obiettivi erano talmente generici che qualunque riscontro non poteva che risultare positivo. Per noi la verifica effettiva è l’evidente peggioramento del clima all’interno dell’Azienda a seguito dell’operato della maggior parte delle PO.
Rimaniamo dell’avviso che le PO debbano essere abrogate e che i tanti soldi risparmiati dalla loro soppressione debbano andare sul fondo delle fasce ed essere distribuite a tutti i lavoratori perché quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità e la capacità di fare un passo indietro quando l’errore è evidente.
13/09/2017    Cobas Sant’Andrea