Lo sciopero del 22 gennaio dei lavoratori della RSA San Faustino è riuscito: una scommessa vinta contro tutti i ricatti e i condizionamenti.
Ha vinto la dignità dei lavoratori di quelli che non hanno avuto paura di rivendicare il rispetto dei loro diritti che KOS CARE vuole azzerare, anche per chi non ha avuto il coraggio di farlo.
Ha vinto l’idea che subire non è l’unica opportunità che ci viene concessa a questo mondo.
Ma soprattutto è sempre più chiaro che i problemi dei lavoratori della RSA San Faustino non finiscono con questa delicata fase di instabilità del rapporto di lavoro ma nascono immediatamente dopo l’assunzione, con le intenzioni manifestate dalla KOS CARE di modificare radicalmente il progetto assistenziale. I lavoratori dovranno lavorare di più ed essere pagati di meno, dovranno cioè assoggettarsi a carichi di lavoro maggiori per consentire maggiori profitti alla società che li assume.
Lo sciopero è servito anche a questo, a rendere evidente che in ballo non ci sono sono solo da difendere i diritti dei lavoratori ma anche quelli degli ospiti, che con l’aumento dei carichi di lavoro e la riduzione del personale ai piani, minacciata da KOS CARE durante le selezioni, avranno una minore qualità assistenziale.
KOS CARE non vuole avere rapporti con la nostra organizzazione sindacale, nonostante che il COBAS sia il sindacato maggiormente rappresentativo in questa RSA, scegliendo di rapportarsi solo con i sindacati che in questa RSA i lavoratori li rappresentano in piccola parte. Questo non ci meraviglia: alla KOS CARE sanno perfettamente che con noi non c’è spazio alcuno di mediazione con chi vuole cancellare i diritti.
Non siamo disponibili ad accontentarci delle briciole: andremmo fino in fondo in tutte le sedi, e in tutti gradi di giudizio se necessario, contro chi pianifica la lesione dei diritti dei lavoratori.
Vogliamo che ci venga riconosciuto il diritto al passaggio diretto perché siamo in presenza di una cessione di ramo d’azienda e consideriamo un insulto che dopo 20 anni di lavoro ai lavoratori venga imposto il periodo di per capire se sono idonei a questa attività. Dovete vergognarvi: non basta far sparire in nostri striscioni dalle vostre reti, la nostra dignità di lavoratori rimane.