La nostra Azienda, sempre all’avanguardia nonostante il periodo di magra, ha adottato un nuovo progetto: I reparti cavaliere. Forse non tutti sanno di cosa si tratta, ma lo sanno sicuramente i titolari delle Posizioni Organizzative sanitarie, che lo hanno inventato, e gli ausiliari, “vittime” di questo nuovo piano di lavoro.
C’è carenza di personale ausiliario nei reparti? No problem. Visto che non siamo capaci di fare miracoli, e quindi non possiamo moltiplicare gli ausiliari, impieghiamo il personale su due o più reparti. Facile. Ma come abbiamo fatto a non pensarci prima?!?!
E così l’ausiliario assegnato ad un reparto, si ritrova a dover svolgere compiti anche in altri reparti. Basta una telefonata, ribadiamo: una telefonata, e l’ausiliario DEVE abbandonare il reparto di assegnazione per andare a svolgere un’“emergenza” in un altro reparto, finito con quest’ultimo? Torna al suo reparto a fare quello che aveva lasciato in sospeso. Altra emergenza? Altro giro. Fino alla fine del turno.
Visto che si abusa un po’ troppo spesso della parola “emergenza”, ci teniamo a spiegare che il significato di questa parola è: situazione particolarmente critica, difficoltà imprevista. Ma quante volte può trattarsi di un’emergenza, quindi di una difficoltà imprevista? Una, due volte, dopodiché diventa normalità, quotidianità, e il piano di lavoro diventa ordinario, non più straordinario, ma lo si giustifica sempre e comunque come un’emergenza, e chi può tirarsi indietro di fronte ad un’emergenza?
Tutto questo inevitabilmente ha portato ad una situazione esasperata: personale vessato e tartassato, clima lavorativo intollerabile, liti tra colleghi per cose futili e una serie di provvedimenti disciplinari che vanno solo ad accrescere la soddisfazione delle stesse persone che, per raggiungere gli obiettivi che la Posizione Organizzativa impone loro, inventano ogni giorno quelle innovazioni che fanno del S. Andrea un ospedale all’avanguardia.
Complimenti!!!!
21/11/2016 Cobas Sant’Andrea